Antonio Juvarra

La ‘maschera’ e l’‘affondo’. Storia e analisi di due tecniche vocali foniatriche

  • Editore: Ut Orpheus
  • Codice: LB 50
  •   Disponibile
  • € 23,00


Uno dei luoghi comuni più diffusi nel mondo del canto vuole che la ‘maschera’ sia una tecnica vocale di amplificazione del suono tesa ad esaltare la componente acustica della brillantezza e della ‘proiezione’, e che sia stata inventata in Italia con la nascita stessa dell’opera. Un altro luogo comune vuole che l’‘affondo’ sia una tecnica vocale di tipo ‘turbo’ tesa ad esaltare la rotondità e la potenza del suono, e che sia stata inventata in Italia nella prima metà del Novecento.
Il primo di questi luoghi comuni è stato fatto proprio (e spacciato per fatto storico) da autorevoli studiosi e storici del canto, mentre il secondo è stato fatto proprio (e spacciato per fatto scientifico) da autorevoli esponenti di quella che oggi ha preso il nome di ‘foniatria artistica’ o ‘vocologia’.
La realtà, come dimostra questo libro sulla base di precisi riscontri storici e fisico-acustici, è molto diversa e tale da far emergere un quadro totalmente differente della natura, dello sviluppo e dei rapporti di queste due tecniche vocali con quella che è passata alla storia come la tecnica vocale per antonomasia, cioè la tecnica italiana del belcanto. Alla fine si scopre che questa è rimasta il vero fondamento tecnico-vocale dei più grandi cantanti di ogni epoca della storia del canto e che rispetto a questa la ‘maschera’ e l’‘affondo’ si rivelano per quello che in realtà sono: due deviazioni meccanicistiche di segno opposto.

Autore: Antonio Juvarra

Data pubblicazione: 28/7/2025

Pagine: pp. 180

Formato: 140x210 mm

Rilegatura: Brossura (copertina morbida)

ISBN: 978-88-8109-548-3

Codice: LB 50

Antonio Juvarra da molti anni ha fatto oggetto dei suoi studi la tecnica vocale italiana storica, avendo come obiettivo il ripristino della sua struttura originaria. Ha cantato come solista nei più importanti teatri lirici, quali la Scala di Milano, l’Arena di Verona e la Fenice di Venezia, con direttori come Riccardo Muti e Gianandrea Gavazzeni.
Ha pubblicato il trattato Il canto e le sue tecniche (1987), il metodo teorico-pratico Lo studio del canto (1999) e i seguenti libri: Riflessioni figurate sul canto (2002), I segreti del belcanto. Storia delle tecniche e dei metodi vocali dal Settecento a oggi (2006), Cantare, decantare, incantare (2011), Incontri, esperienze e idee sul canto (2013), Canto perduto, canto ritrovato (2014), La tecnica vocale italiana (libro con DVD) (2014), Esserci o non esserci nel canto (2015), In principio era il canto (2016), In te si canta (2016), Vox alta, clara, suavis (2018) e Le Riflessioni di Giambattista Mancini, maestro di canto alla corte di Vienna (2018).
È stato invitato a tenere conferenze e corsi di canto al Mozarteum di Salisburgo, alla Lyric Opera di Miami, al Conservatorio Superiore di Strasburgo e in numerosi conservatori e università italiane, tra cui i conservatori di Napoli, Venezia, Parma e Bolzano. È stato inoltre relatore in vari congressi scientifici internazionali sulla voce cantata. Ha insegnato canto al Conservatorio di Castelfranco Veneto, all’Accademia d’arte lirica di Osimo e alla Scuola dell’Opera italiana di Bologna.