Ad Parnassum, vol. 5, n. 9 (April 2007)
... Massimiliano Sala's handsome volume is thus a welcome accomplishment. The editor has marshalled a roster of fine scholars who bring wide-ranging knowledge to bear on some of the most pressing questions regarding Viotti's life, works, and historical significance. Collectively, the sixteen essays included present a vastly enriched, substantially revised image of the composer and the cultural environments in which he worked. ... Yet the very fact that the unanswered questions now seem as urgent as they do surely attests to this volume's success in bringing Viotti and his times to life, reminding us of the great violinist's historical importance and unjustified neglect, and pointing the way toward further studies of the artist himself and those political, social, and economic forces that formed the complex, continually shifting backdrop to his career. (Floyd Grave)
Archi Magazine, gennaio/febbraio 2007
... Il volume che la Ut Orpheus dedica a Viotti costituisce una novità della serie Ad Parnassum Studies, studi del giornale di musicologia con cadenza semestrale (Aprile e Ottobre) che tratta esclusivamente della musica strumentale del XVIII e XIX secolo.
Il libro, a cura di Massimiliano Sala, è scritto a più mani e ciascun capitolo è riportato nella lingua originale dell'autore che ne ha scritto il testa (Italiano, Inglese, Francese e Tedesco).
Vengono ripercorse le principali 'tappe' della vita del compositore (la sua permanenza a Parigi e il grande trionfo al Concert Spirituel, la sua attività da impresario in Francia e in Inghilterra), vengono riportati documenti che testimoniano i suoi rapporti con Ferdinando Paer (collaborarono ad un progetto, poi fallito, per l'allestimento del grand-opéra Olinde et Sophronie), con Muzio Clementi (ricordiamo che insieme fondarono la Philharmonic Society e che tentarono senza successo di trasformarla in Royal Academy of Music). Ma soprattutto viene dedicato ampio spazio a Viotti violinista, capostipite della moderna scuola violinistica, alle sue opere più significative (i concerti per violino, con particolare riguardo al Concerto n. 22 nelle diverse edizioni, e i quartetti), al suo stile e alla sua influenza sulle generazioni che lo seguirono. ... (Silvia Mancini)