Emilio Di Fazio
Gli strumenti musicali nei Monti Lepini
- Publisher: Ut Orpheus
- Code: REM 2
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La ricerca che Emilio Di Fazio ha condotto nell’area dei Monti Lepini e i cui risultati sono documentati in questo lavoro costituisce la più approfondita indagine sullo strumentario popolare finora realizzata su un’area italiana specifica. Un’area, oltre tutto, che soltanto in piccola parte era stata finora ‘esplorata’ e che ha riservato non poche interessanti e importanti sorprese. Questa ricerca può valere, io credo, come esempio per ulteriori lavori in altre aree del nostro Paese (comprese quelle che si ritengono ‘conosciute’) e come modello per penetrare finalmente negli strati meno visibili dell’attività musicale tradizionale, là dove permangono pratiche che paiono (ma non sempre lo sono) ‘minori’ e oggi marginali.
La ricerca nei Monti Lepini ha offerto molti contributi importanti e anche nuovi alla nostra conoscenza degli strumenti musicali popolari. Il lettore competente potrà rendersene facilmente conto scorrendo le pagine di questo libro, ma credo sia da segnalare almeno la ‘riscoperta’ del flauto di corno e le nuove acquisizioni sul doppio flauto, strumento che pareva, fino a pochi anni fa, di limitata e circoscritta presenza e che poi va rivelando il suo uso in vari territori, fra loro anche lontani, dell’Italia centrale e meridionale e della Sicilia.
Ma anche per strumenti sui quali già si era esercitata una consistente ricerca il lavoro di Emilio Di Fazio reca un contributo di grande rilievo. È il caso, per esempio, della zampogna che è certamente strumento ben conosciuto e abbastanza studiato, ma il cui repertorio ‘profondo’ è ancora poco e male conosciuto. I materiali dei suonatori di Monte San Biagio ci offrono risultati musicali che (finalmente) restituiscono anche il Lazio ad una prospettiva di repertorio che va al di là degli standard ben noti, fondati sulla ripetitiva Novena e sul ripetitivo saltarello. Da questi materiali emerge la specificità della zampogna solista, che il ‘successo’ della più moderna coppia ciaramella-zampogna (molto probabilmente ‘salita’ nel Lazio dall’area napoletana) ha da tempo marginalizzato e quasi cancellato dall’uso.
(Roberto Leydi)
La ricerca nei Monti Lepini ha offerto molti contributi importanti e anche nuovi alla nostra conoscenza degli strumenti musicali popolari. Il lettore competente potrà rendersene facilmente conto scorrendo le pagine di questo libro, ma credo sia da segnalare almeno la ‘riscoperta’ del flauto di corno e le nuove acquisizioni sul doppio flauto, strumento che pareva, fino a pochi anni fa, di limitata e circoscritta presenza e che poi va rivelando il suo uso in vari territori, fra loro anche lontani, dell’Italia centrale e meridionale e della Sicilia.
Ma anche per strumenti sui quali già si era esercitata una consistente ricerca il lavoro di Emilio Di Fazio reca un contributo di grande rilievo. È il caso, per esempio, della zampogna che è certamente strumento ben conosciuto e abbastanza studiato, ma il cui repertorio ‘profondo’ è ancora poco e male conosciuto. I materiali dei suonatori di Monte San Biagio ci offrono risultati musicali che (finalmente) restituiscono anche il Lazio ad una prospettiva di repertorio che va al di là degli standard ben noti, fondati sulla ripetitiva Novena e sul ripetitivo saltarello. Da questi materiali emerge la specificità della zampogna solista, che il ‘successo’ della più moderna coppia ciaramella-zampogna (molto probabilmente ‘salita’ nel Lazio dall’area napoletana) ha da tempo marginalizzato e quasi cancellato dall’uso.
(Roberto Leydi)
Author: Emilio Di Fazio
Publication Date: 10/1/1997
Pages: pp. 108
Size: 148x210 mm
ISBN: 978-88-8109-128-7
Code: REM 2