Joseph Fahrbach - Elias Parish Alvars
Fantasia on Themes of Bellini (Milano 1838) for Flute and Harp
- Editor: Anna Pasetti
- Publisher: Ut Orpheus
- Code: MAG 53
- In Stock
- Download (PDF)
-
€ 14.50
Author: Joseph Fahrbach (1804-1883) - Elias Parish Alvars (1808-1849)
Editor: Anna Pasetti
Publication Date: 1/1/1999
Series: Magadis
Edition: Score and Parts (Download)
Pages: pp. 28 + parts pp. 8
Size: 230x310 mm
ISMN: 979-0-2153-0441-3
Code: MAG 53
Falaut n. 26 (luglio-settembre 2005)
Ci troviamo di fronte all'ennesimo "pastiche" su temi operistici, questa volta frutto di una collaborazione di due compositori. L'autore "saccheggiato" è Vincenzo Bellini: le arie d'opera che diventano materiale per le elaborazioni sono tratte da I Puritani, rappresentato a Parigi il 25 gennaio 1835. La Fantasia di Fahrbach e Parish-Alvars ha inizio con un ampio Maestoso, in cui l'arpa si produce in sue figurazioni caratteristiche e il flauto attraversa tutta l'estensione del proprio strumento; prosegue con un Tema e tre Variazioni di carattere brillante, e conclude con un Finale alla Polacca scintillante e virtuosistico. Come sottolinea la curatrice Anna Pasetti "non è possibile stabilire in che misura i due compositori abbiano collaborato alla stesura di questo brano". È possibile, tuttavia, constatare come entrambi abbiano raggiunto quella giusta intesa stilistica che riesce a far risaltare in maniera appropriata le peculiarità di entrambi gli strumenti, in un equilibrio fonico unitario. (Biagio Putignano)
Ci troviamo di fronte all'ennesimo "pastiche" su temi operistici, questa volta frutto di una collaborazione di due compositori. L'autore "saccheggiato" è Vincenzo Bellini: le arie d'opera che diventano materiale per le elaborazioni sono tratte da I Puritani, rappresentato a Parigi il 25 gennaio 1835. La Fantasia di Fahrbach e Parish-Alvars ha inizio con un ampio Maestoso, in cui l'arpa si produce in sue figurazioni caratteristiche e il flauto attraversa tutta l'estensione del proprio strumento; prosegue con un Tema e tre Variazioni di carattere brillante, e conclude con un Finale alla Polacca scintillante e virtuosistico. Come sottolinea la curatrice Anna Pasetti "non è possibile stabilire in che misura i due compositori abbiano collaborato alla stesura di questo brano". È possibile, tuttavia, constatare come entrambi abbiano raggiunto quella giusta intesa stilistica che riesce a far risaltare in maniera appropriata le peculiarità di entrambi gli strumenti, in un equilibrio fonico unitario. (Biagio Putignano)