Nicoletta Confalone

Un angelo senza paradiso. La chitarra alla ricerca di Schubert

  • Editore: Ut Orpheus
  • Codice: LB 31
  •   Disponibile
  • € 36,95


Quella fra Schubert e la chitarra è la storia di un amore mancato. Franz a 16 anni compose una piccola Cantata per l’onomastico di suo padre per tre voci maschili e chitarra, dimostrando di saper scrivere efficacemente per uno strumento da sempre considerato un rompicapo per i compositori non chitarristi. L’anno successivo riadattò un Trio per flauto, viola e chitarra di Wenzeslaus Matiegka, uno dei migliori chitarristi presenti a Vienna in quel periodo, aggiungendovi la parte per violoncello, e così poté studiare una partitura in cui la chitarra si muove con grande estro e maestria, se mai la sua immensa ispirazione ne avesse avuto bisogno.
Dunque, le premesse per dedicare alla chitarra qualcosa di importante c’erano tutte, e se non si sono realizzate, l’unico motivo non può che essere il disinteresse di Schubert per l’universo delle sei corde.
Eppure in lui c’è qualcosa di affine alla chitarra: il suo carattere implosivo, la sua vita povera e borderline. Qualcosa che ha ispirato i chitarristi. Qualcosa che è appunto l’argomento di questo libro, perché, si sa, spesso anche gli amori senza storia in realtà una storia ce l’hanno.

Autore: Nicoletta Confalone

Data pubblicazione: 24/11/2017

Pagine: pp. 356

Formato: 140x210 mm

Rilegatura: Brossura (copertina morbida)

ISBN: 978-88-8109-506-3

Codice: LB 31

Nicoletta Confalone è nata e cresciuta a Rovigo. Ama studiare, e le conseguenze sono un diploma in Chitarra al Conservatorio Francesco Venezze della sua città, una laurea in Giurisprudenza all’Università di Ferrara e una in Musicologia all’Università Ca’ Foscari di Venezia. Ciò nonostante, non è affatto convinta che i titoli di studio assicurino una più profonda comprensione della realtà, quanto piuttosto li considera una spina dorsale di concretezza al suo pensare. Per la stessa motivazione da parecchio tempo lavora all’ufficio legale di una banca.
È profondamente riconoscente ai suoi maestri musicali, Giovanni Morelli per l’esercizio ironico di una curiosità enciclopedica ma non erudita, Oscar Ghiglia per l’attitudine sinestetica, Ruggero Chiesa per il ragionevole rigore e Stefano Grondona per l’educazione all’attimo fuggente.
Gode di una certa notorietà nel microcosmo chitarristico per aver sottratto all’oblio Emilia Giuliani, chitarrista-compositrice ottocentesca, e le sue opere, tanto da meritare la Chitarra d’oro 2014 per la musicologia, assegnatale al XIX Convegno Chitarristico Internazionale di Alessandria.
Nel 2017 è stata l’unica italiana ammessa come membro di The Cohort for Guitar Research, gruppo di studi musicologici che ha sede presso il Sidney Sussex College dell’Università di Cambridge.