Marzio Pieri

Palinsesti verdiani

  • Editore: Ut Orpheus
  • Codice: LB 29
  •   Disponibile
  • € 27,95


Un Verdi ritrovato, di quarant’anni fa. Allora rutilante, per minuto programma d’Autore e destino d’Editore non musicale, d’immagini a bizzeffe. Doveva (coi necessarî aggiornamenti) essere dissepolto nel centenario della nascita di Verdi, ma l’editore nuovo che lo aveva richiesto si rese poi ucceldibosco o ragno di sottoscala. Un libro nuovo ora, e rigorosamente senza alcuna illustrazione, nel quale una antica figura del musicista tuttora prediletto dall’autore combatte per non inabissarsi in una meno confidente che è venuta formandosi nell’attenzione a una cultura nuova, allora non da tutti pianamente prefigurabile. Non il Verdi del nuovo millennio, che corre a conoscer prima il suo Crepuscolo di dèi, ma un Re Lear di Santagata che si dà di gomito con Monteverdi (da lui equivocamente disarcionato) e con Richard Strauss, con Gluck e con Mozart, con Rossini e con Šostakovič, con Rameau e con Musorgskij, Debussy e Prokof’ev, Janáček e Britten ed Henze ed Adès. E con la più che secolare drammaturgia cinematografica e la nuova interpretazione registica, soverchiante o deviante, ma spesso luminosa.

Autore: Marzio Pieri

Data pubblicazione: 20/3/2017

Pagine: pp. 232

Formato: 150x230 mm

Rilegatura: Brossura (copertina morbida)

ISBN: 978-88-8109-502-5

Codice: LB 29

Musica 288 (luglio-agosto 2017)
... fra geniali osservazioni, quasi gettate di sfuggita ... e un turbinare inesausto di riferimenti alla letteratura e alla pittura, questi ‘Palinsesti verdiani’ si impongono come un piccolo gioiello di intelligenza critica orgogliosamente personale, e per questo da non perdere assolutamente. E pazienza se, leggendolo, dubiteremo della superiorità di Aroldo rispetto a Stiffelio proposta dal Pieri, o sulla sua personalissima – e un po’ capricciosa – discografia personale di Traviata: dopo averla letta, e averci riflettuto, potremo concordare con lui o tornare alle nostre convinzioni con rinnovata lena. (Nicola Cattò)
ilgiornaleOFF.it (giugno 2017)
Statene certi, un libro musicologico così non l’avete mai letto. E l’unicità di questo libro è data esclusivamente dal suo autore: Marzio Pieri, fiorentino, classe 1940, ex docente di Letteratura italiana presso l’Università di Parma. ... Basta sfogliarlo – ma bisogna gustarlo quasi come un liquore o un vino d’annata o un sigaro stagionato: questo libro va assaporato, lasciato anche decantare (se il caso), riga dopo riga, pagina dopo pagina – per accorgersi della pasta con cui Pieri modella i suoi “palinsesti verdiani”: una lingua doviziosa e una scrittura sontuosa, ipnotica, soverchiante, squisitamente barocca. ... Tutto è barocco, in questo testo: è un fasto e opulente affresco dell’universo verdiano attraverso l’analisi delle sue opere, delle trame e dei personaggi. ... Insomma, un libro preziosissimo, una perla rarissima che – per dirla con il primo amore di Pieri, Giovan Battista Marino – desta «maraviglia». (Mattia Rossi)