Giorgio Colarizi

Preludio e Allegro per Violino e Pianoforte

  • [Opere - Vol. XVI]
  • Curatore: Vincenzo Caporaletti
  • Editore: Ut Orpheus
  • Codice: XXS 85
  •   Disponibile
  • € 19,95


Autore: Giorgio Colarizi (1912-1999)

Curatore: Vincenzo Caporaletti

Data pubblicazione: 4/7/2013

Tipologia: Partitura e Parti

Pagine: pp. 40 + parti pp. 16

Formato: 230x310 mm

Rilegatura: Punto metallico

ISMN: 979-0-2153-2075-8

Codice: XXS 85

Nato a Fermo il 7 luglio 1912 e morto ivi il 23 febbraio 1999, Giorgio Colarizi è stato musicista, musicologo, pedagogista e didatta. L’eclettica versatilità, cifra distintiva della personalità assieme alla vastità degli interessi culturali e alla profonda erudizione, lo ha portato a svolgere un ruolo rilevante nella cultura musicale italiana della seconda metà del Novecento.
Iniziato lo studio della composizione con Amilcare Zanella, lo prosegue poi a Roma con Cesare Dobici, ma diplomandosi sempre al Rossini di Pesaro nel 1938; nel 1937 frequenta presso l’Accademia Chigiana di Siena i corsi di perfezionamento di Pianoforte con Alfredo Casella e di Musica d’insieme con Arturo Bonucci. Avviato agli studi classici, si laurea in Giurisprudenza (1935) presso la Regia Università di Macerata, a pieni voti e lode, con una tesi in diritto civile sul tema del diritto d’autore nelle opere di collaborazione musicale e cinematografica. In seguito frequenta il corso di Filosofia all’Università di Roma nel periodo 1948-51 completando il curriculum di esami.
Ancora inesplorata appare la sua consistente opera compositiva, tributaria del clima espressivo che ha nella scuola italiana della Generazione dell’Ottanta l’originale riferimento estetico, con lavori per solo pianoforte, canto e pianoforte, e strumentali per piccolo organico. In armonia con la sua vocazione per la didattica ha raccolto, armonizzato e tradotto un vastissimo corpus di musiche corali italiane e straniere con speciale attenzione ai repertori popolari.
Stringendo Magazine (April 2014)
The piece is written in D major with a rather pompous piano introduction reminiscent of Tchaikovskv's famous Piano Concerto No.l - perhaps an unconscious homage. The theme is then taken up by the violin and eventually leads to a rather effective and substantial Allegro in mixed meters. A violin solo of rushing semiquavers opens the latter and it would take an experienced duo to play the work successfully.
Archi Magazine (marzo-aprile 2014)
... opera composta agli inizi degli anni Trenta, assolutamente e caparbiamente tonale, con slanci schumanniani e taluni ammiccamenti ad un certo ipercromatismo; si tratta di una composizione in cui le due sezioni sono cucite senza soluzione di continuità ed in cui il dialogo tra i due strumenti, specialmente nell’Allegro, è serratissimo. ... Ci sembra un’opera che, senza falsi pudori, abbia voglia di dire ed arrivare a chi vuole in essa credere; ci sembra un’opera incontaminata da pensieri che talvolta fanno della musica un esercizio di logica. Ci sembra un’opera che valga la pena conoscere, se si pensa che la musica possa ancora raccontare una storia.