Antonello Lombardi

La scuola dell’ascolto. Oralità, suono e musica nell’opera di Elias Canetti

  • Editore: Ut Orpheus
  • Codice: LB 13
  •   Disponibile
  • € 34,95


Grazie ad un’attenta analisi del catalogo della biblioteca di Elias Canetti è possibile individuare un corpus omogeneo di alcune centinaia di titoli composto da repertori paremiografici, raccolte di miti, leggende, favole, resoconti etnografici, canti e danze popolari. Scopo del libro è la messa a fuoco delle conseguenze prodotte da tale straordinario ‘archivio sull’oralità’. Da Auto da fé a Massa e potere, dalle giovanili pièces teatrali alla trilogia autobiografica e agli ultimi appunti degli anni Novanta, le opere dello studioso risultano tenute assieme da una sofisticata strutturazione acustica del pensiero, una metodologia della comprensione che di quel materiale si nutriva assiduamente, talvolta producendo interventi di autentica ‘archeologia sonora’. Interventi eseguiti in quella particolare officina mobile, avente per base la biblioteca-studio, che non smetteva di operare nelle osterie e nei caffè notturni, sui tram e per le strade, traendone anzi preziosa linfa. Da quei luoghi prediletti, Canetti ascoltava ed osservava il brulicare del popolo, che come nei quadri di Bruegel può essere placido e festoso, ma anche mostrare i denti e colpire al cuore; lì elaborava le nozioni di ‘cristalli di massa’, ‘metamorfosi’, ‘scarica’, sempre e innanzitutto aiutandosi con l’udito, come chi si serva dell’olfatto prima di portare cibo alla bocca. Seguendo questo intricato itinerario acustico è possibile incontrare Karl Kraus, Alban Berg, Hermann Scherchen, Cesare Pavese, James Joyce, Alma e Anna Mahler; e poi la lingua dei Boscimani, arcaica portatrice di miti, le voci degli animali e la danza dei Maori, il rumore prodotto dalle gocce di pioggia e le allucinazioni auditive di uno schizofrenico, la ‘massa statica’ dei concerti e la figura del direttore d’orchestra, incarnazione del potere: il tutto in una fitta trama di oralità, suono e musica che diventa per il lettore, come lo fu per lo scrittore, anche inesauribile e spesso inedita fonte di dati.

Autore: Antonello Lombardi

Data pubblicazione: 18/11/2011

Pagine: pp. 256

Formato: 170x240 mm

Rilegatura: Brossura (copertina rigida telata con sovracoperta)

ISBN: 978-88-8109-474-5

Codice: LB 13

Antonello Lombardi (Foggia, 1968) dal 1986 vive a Bologna, dove svolge la professione di libraio. È tra i fondatori delle Ut Orpheus Edizioni, per le quali dirige la collana “I tascabili”. Da tempo si occupa dell’opera di Elias Canetti, cui ha dedicato La scuola dell’ascolto. Oralità, suono e musica nell’opera di Elias Canetti (Ut Orpheus Edizioni, 2011) e Le memorie di Georges Kien (Portatori d’acqua, 2015). Per l’editore Ogni uomo è tutti gli uomini ha pubblicato una raccolta di racconti brevi dal titolo Il collezionista di cortili (2017) e, sempre sulla figura di Canetti, Il poema dell’odio e Gli animali mancanti (2018 e 2020). Altri suoi scritti sono apparsi su In forma di parole e su Nuova informazione bibliografica (il Mulino), rivista con la quale collabora.
Arte Organaria e Organistica (2/2012)
L’ampio e accurato studio di Antonello Lombardi passa in rassegna tutti gli scritti di Elias Canetti ... secondo un’inedita e singolare ottica di lettura: la dimensione acustica ... L’avvincente percorso condotto con fine eleganza e scrupolosa diligenza è corredato di una specifica Bibliografia, Discografia, Filmografia e di un Indice analitico per soggetti e nomi. (Francesco Tasini)
Radio Popolare - La Caccia (12-02-2012)
... Antonello Lombardi ripercorre passo dopo passo le opere dello scrittore bulgaro ... facendone emergere tutta la sua scrupolosa attenzione critica nei confronti delle sonorità: le urla, le grida, i lamenti, i brusii, i frastuoni del mondo che lo circonda e i ritmi che, nella ripetizione, ne scaturiscono. A Vienna, il 17 aprile del 1924 Canetti assiste per la prima volta ad una pubblica lettura di Karl Kraus e in quella voce “tagliente e mossa” – tagliente come il suo giudizio, vorrei aggiungere – una voce “che si intensificava di colpo” – fissa - dice Lombardi – “la nascita di quella propensione all’ascolto che non lo abbandonerà mai”. E’ da lì – dal Kraus oratore, “capace di destare orrore parlando dei vizi della società del tempo, delle sue nefandezze, avidità e ipocrisie” – sono sempre parole di Lombardi – è da lì che Canetti elabora quel concetto di “maschera acustica” che gli servirà per caratterizzare i personaggi del suo teatro e delle sue narrazioni ... Per scrivere il suo libro su Canetti e sulle sue meticolose indagini sulle sonorità del mondo, Lombardi ha potuto consultare la biblioteca stessa dello scrittore ed ha così potuto rendersi conto del rapporto attivo che lo legava ai suoi libri. Tante annotazioni, tutte rigorosamente in matita, dediche, la data dell’acquisizione, ritagli di giornale su argomenti correlati a quelli del libro, recensioni. Sfogliando una raccolta di proverbi africani, però, Lombardi ha trovato qualcosa di speciale che, nel momento in cui vi cadeva, non doveva aver fatto un rumore sufficientemente significativo perché il maestro della “scuola dell’ascolto” potesse accorgersene. Se lo si trovasse nella minestra darebbe origine a qualche problema di sensibilità, ma trovato nelle pagine di un libro appartenuto a Canetti, un lungo capello bianco, sul cui proprietario avendo un’idea dell’immagine matura dello scrittore non c’era da nutrire alcun dubbio, invece, può fin commuovere – è il segno silenzioso di un’attenzione perduta nel tempo, l’involontaria firma biologica – una firma di garanzia - che attesta il rapporto tra una persona e le parole altrui ... (Felice Accame)