Giorgio Mirto

Triste, Solitario y Final per Chitarra e Quartetto d’Archi (2009)

  • Editore: Ut Orpheus
  • Codice: CH 138
  •   Disponibile
  • € 33,95


Autore: Giorgio Mirto (*1972)

Data pubblicazione: 29/7/2011

Tipologia: Partitura e Parti

Pagine: pp. 40 + parti pp. 72

Formato: 230x310 mm

Rilegatura: Punto metallico

ISMN: 979-0-2153-1936-3

Codice: CH 138

Chitarrista e compositore, Giorgio Mirto si è diplomato al Conservatorio di Mantova e, successivamente, ha conseguito la Laurea di secondo livello con il massimo dei voti presso il Conservatorio di Cuneo.
Svolge un’intensa attività concertistica tra Europa, Russia, Cina, Giappone, Argentina, Stati Uniti, Africa come solista o in collaborazione con Victor Villadangos.
Ha realizzato incisioni discografiche per Gendai Guitar, Moisycos Edizioni Musicali, Edizioni Musicali Sinfonica, GuitArt e Brilliant Classics.
Premiato come compositore in diversi concorsi internazionali, la sua musica è suonata in prestigiosi festivals e sale in Europa, Argentina, Russia, Stati Uniti ed ha riscosso consensi fra artisti quali Altenberg Trio, Victor Villadangos, Maximo Diego Pujol, Eric Franceries, Ganesh Del Vescovo, Vivaldi Guitar Trio, Faurè String Trio, Massimo Delle Cese, Attilio Piovano, Viktor Kozlov, Giulio Tampalini, Stefano Palamidessi, Dylan Fowler, Trio Rhapsody, Trio Broz, Kazuhito Yamashita, Vittorio Ghielmi, Umberto Benedetti Michelangeli.
Nel 2009 è stato selezionato dalla Biennale Dei Giovani Artisti Dell’Europa e Del Mediterraneo e, per l’occasione, gli è stata commissionata un’opera (”Le Sette Porte”) eseguita in prima assoluta a Skopjie (Macedonia) e, successivamente, a MITO Settembre Musica, in un concerto interamente dedicato alla sua musica da camera.
In ambito teatrale ha realizzato le musiche per lo spettacolo “Exit” di Fausto Paravidino.
È direttore artistico della Rassegna Chitarristica Internazionale “Six Ways” di Torino.
Insegna presso il Conservatorio “Piccinni” di Bari.
Classical Guitar Magazine (06-2012)
Composed in 2009, this is a substantial work and requires a musical and technical maturity ... But what a delight! ... This work finds itself somewhere between the gutsy Palladio Allegro by Jenkins, the passion of Rodrigo’s Concierto and some of the very finest film soundtrack ... Seek this piece out - it’s remarkable not only for the craftmanship in the writing, but also for the way that together, the guitar and the strings achieve something that neither could do on their own. I am sure, nay positive, that you will enjoy this. (Derek Hasted)