Luigi Legnani
Fantasia Op. 19 per Chitarra
- Curatore: Mario Martino
- Editore: Ut Orpheus
- Codice: CH 95
- Disponibile
-
€ 9,95
Autore: Luigi Legnani (1790-1877)
Curatore: Mario Martino
Data pubblicazione: 1/5/2006
Pagine: pp. 12
Formato: 230x310 mm
Rilegatura: Punto metallico
ISMN: 979-0-2153-1064-3
Codice: CH 95
Guitart n. 45 (gennaio-marzo 2007)
Luigi Legnani è uno dei maestri dell'Ottocento che, pur se riconosciuto come uno dei maggiori esponenti della chitarra della sua epoca, è ancora oggi poco frequentato dai chitarristi. ... È, dunque, meritoria l'iniziativa delle Edizioni Ut Orpheus di presentare in edizione moderna alcuni lavori di quest'autore, all'epoca paragonato, per il suo virtuosismo, addirittura a Paganini. Ed è proprio la figura del leggendario violinista genovese ad essere richiamata alla memoria in gran parte delle opere di Legnani, non tanto come pedissequa riproposizione di atteggiamenti o di cliches, ma come generale adesione ad un virtuosismo strumentale estremo. Ampi e immediati cambi di registro, rapide figurazioni di legature lungo tutto il manico, improvvisi impeti drammatici e slanci melodici di ascendenza vocale e "teatrale", inedite combinazioni meccanico-digitali, guizzi di suoni armonici incastonati nella trama musicale, sono alcuni dei punti di forza del chitarrismo di Legnani, che di fatto lo distinguono dai modelli di Giuliani, avvicinando lo proprio all'esuberanza di Paganini. ... Si tratta di pagine nel complesso impegnative e piacevoli, che meritano, per la loro efficacia, di essere oggi degnamente riproposte. (Piero Viti)
Luigi Legnani è uno dei maestri dell'Ottocento che, pur se riconosciuto come uno dei maggiori esponenti della chitarra della sua epoca, è ancora oggi poco frequentato dai chitarristi. ... È, dunque, meritoria l'iniziativa delle Edizioni Ut Orpheus di presentare in edizione moderna alcuni lavori di quest'autore, all'epoca paragonato, per il suo virtuosismo, addirittura a Paganini. Ed è proprio la figura del leggendario violinista genovese ad essere richiamata alla memoria in gran parte delle opere di Legnani, non tanto come pedissequa riproposizione di atteggiamenti o di cliches, ma come generale adesione ad un virtuosismo strumentale estremo. Ampi e immediati cambi di registro, rapide figurazioni di legature lungo tutto il manico, improvvisi impeti drammatici e slanci melodici di ascendenza vocale e "teatrale", inedite combinazioni meccanico-digitali, guizzi di suoni armonici incastonati nella trama musicale, sono alcuni dei punti di forza del chitarrismo di Legnani, che di fatto lo distinguono dai modelli di Giuliani, avvicinando lo proprio all'esuberanza di Paganini. ... Si tratta di pagine nel complesso impegnative e piacevoli, che meritano, per la loro efficacia, di essere oggi degnamente riproposte. (Piero Viti)