Avanti, 20/04/2005
Da alcuni anni la casa editrice bolognese Ut Orpheus, oltre alla rivista di 'tendenza' Hortus Musicus, pubblica un'importante rivista internazionale, con un prestigioso comitato scientifico, dedicata alla musica strumentale “Ad Parnassum. A Journal of Eighteenth-and Nineteenth-Century Instrumental Music”. Il mentore di tutta l'operazione cultural-musicale è Roberto De Caro, rara figura d'intellettuale che riesce a coniugare in maniera strettissima passione musicale ed impegno civile, e che dirige una casa editrice, come la Ut Orpheus, 'piccola' per le proporzioni soltanto quantitative, ma di grande rilievo e spessore per le proposte avanzate. Dal 2005 alle due riviste si accompagna una nuova collana di studi, Ad Parnassum Studies, inaugurata dal volume “Hector Berlioz. Miscellaneous Studies” a cura di Fulvia Morabito e Michela Niccolai, con introduzione di Julian Rushton. L'idea del libro è stata ispirata dal bicentenario della nascita di Berlioz occorso nel 2003. ... il volume collettaneo in questione concorre dunque a contrastare la sostanziale indifferenza gravata, in patria, sul bicentenario. Alcuni studiosi italiani hanno aderito alla proposta editoriale dei quaderni di “Ad Parnassum” offrendo un loro contributo ...sono stati chiamati in causa diversi specialisti stranieri che, secondo la consuetudine consolidata dalla rivista “Ad Parnassum”, hanno presentato i loro studi nelle principali lingue musicologiche. ... Un volume, dunque, molto stratificato che mette in evidenza i meriti di un musicista come Berlioz che, per esempio, Luigi Dallapiccola ha considerato per la sua 'preveggenza' degno di stare accanto Arnold Schönberg per la sua “Harmonielehre”. (Donatella Bellini)