La composizione a due voci costituisce da sempre una tappa essenziale della trattatistica didattica per l’insegnamento del contrappunto; il Duo ha rivestito un’importanza fondamentale, sin dai primi decenni del Cinquecento, nell’insegnamento del canto e nella pratica strumentale.
L’interpretazione e l’esecuzione delle Fughe a Due di Scarlatti richiedono da una parte una corretta e puntuale interpretazione degli accordi che sono alla base del movimento e delle relazioni delle due parti, dall’altra un’indispensabile invenzione di una terza o addirittura di una quarta parte (che assicuri, in primo luogo, un’armonia «piena e significante»).
Un’indicazione di questa prassi di riempimento ce la offre la stessa fonte ms. contenente le Fughe a Due di Scarlatti. Nella Fuga II in Re minore troviamo indicati sopra il Basso una serie di numeri che indicano l’intervallo in rapporto alla rispettiva linea superiore; queste indicazioni non vanno confuse con la «segnatura numerica» tipica del basso continuo e del partimento, ma costituiscono una traccia evidente della prassi consueta esercitata nella didattica del contrappunto allo scopo di guidare visivamente l’allievo a passare con sicurezza e velocità dalle due alle tre o più voci; questo tipo di numerica si trova spesso nei metodi di contrappunto dell’epoca, in particolare nella sezione che illustra il “Contrapunto semplice e Diminuito”.
Queste 15 Fughe a Due, a differenza dei tanti Duo e Duetti che figurano nei metodi di contrappunto, non sono una semplice mostra di formule, ma s’impongono come un calcolato campionario di stili e generi caratterizzati, una serie di pezzi concepiti con squisito senso formale.

Autore: Alessandro Scarlatti (1660-1725)

Curatore: Francesco Tasini

Data pubblicazione: 20/1/2020

Pagine: pp. 84

Formato: 230x310 mm

Rilegatura: Punto metallico

ISMN: 979-0-2153-2644-6

Codice: HS 282